
NCRI Women's Committee
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Ruolo delle donne iraniane in quarant'anni di resistenza per la libertà (italiano)
Perché il 20 giugno è ancora così importante?
Da oltre quarant’anni, le donne iraniane sono in prima linea nella resistenza contro il regime, guidando con atti di coraggio, proteste e una sfida incessante, nonostante la brutale repressione.
Prima opposizione all’hijab obbligatorio:
Poche settimane dopo l’instaurazione della dittatura religiosa dei mullah, l’8 marzo 1979, le donne iraniane hanno organizzato massicce proteste a Teheran contro il decreto che imponeva il velo obbligatorio. Fu la prima sfida aperta alle politiche oppressive di Khomeini.
Proteste organizzate e resistenza crescente:
Nell’aprile 1981, la Società delle Madri Musulmane ha radunato 200.000 donne contro la violenza del regime. Queste donne, insieme alle loro figlie, hanno poi partecipato alla rivolta del 20 giugno 1981. Nei due anni e mezzo precedenti, molte donne e ragazze si erano unite all’opposizione, in particolare ai Mujahedin del Popolo (PMOI/MEK), per contrastare l’avanzata del nuovo regime.
20 giugno 1981: una svolta storica
Quel giorno, oltre 500.000 iraniani, comprese madri e figlie, sono scesi in piazza per chiedere democrazia e diritti umani. Di fronte al fuoco aperto dei Guardiani della Rivoluzione, le donne iraniane hanno scelto l’onore della resistenza anziché la sottomissione, rispondendo all’appello della storia.
Obiettivi e simboli nelle carceri
Dopo la rivolta, le donne divennero bersagli principali ma anche simboli della resilienza nelle prigioni del regime.
Esecuzioni di massa:
Seguirono arresti, torture ed esecuzioni. Ragazze adolescenti, alcune di soli 10 anni, furono giustiziate senza processo. Almeno 50 donne incinte, tra cui Tahereh Aghakhan Moghaddam all’ottavo mese di gravidanza, furono uccise. Anche nonne tra i 60 e i 70 anni furono tra le vittime. Il regime arrivò persino a pubblicare foto di bambini giustiziati sui giornali statali: fu la prima volta che un dittatore annunciò un genocidio mostrando le immagini di giovani donne non identificate uccise.
Un’eredità che attraversa le generazioni
“Generazione Uguaglianza”:
Le donne di tutte le epoche della resistenza — dagli anni ’70 contro lo Scià fino ad oggi — hanno aperto la strada alla partecipazione femminile su larga scala. La generazione degli anni ’80 ha scosso le fondamenta del regime misogino.
Rivolte successive:
Donne e ragazze coraggiose hanno continuato questa lotta durante le rivolte del 1999, 2009, 2017, 2018, 2019, 2020, 2022 e 2023. La “Generazione Uguaglianza” ha giurato di continuare fino alla caduta del regime e all’arrivo della vera libertà.
Spirito incrollabile:
Indipendentemente da età, origine, professione o classe sociale, queste donne hanno scelto l’onore della resistenza. Le loro storie — madri e figlie che marciano insieme, studentesse che rifiutano di tradire le compagne sotto tortura — non sono solo ricordi, ma il cuore pulsante della resistenza di oggi.
Il 20 giugno: un simbolo vivo
Il 20 giugno è oggi un simbolo di sacrificio e sfida incrollabile. Dimostra che l’oppressione può essere affrontata, che le voci non possono essere messe a tacere per sempre, e che un Iran libero e democratico è possibile. Questa eredità continua a brillare nel cuore di chi ci crede, dentro e fuori il paese.