The Ritsu's vibez Podcast

Aikido mindset: impara a gestire il panico e supera le tue paure PART 1

Ritsu Aikido Season 1 Episode 10

Chi di noi non ha paura? Chi di noi non vive momenti di panico? Non serve essere attaccati di notte, la paura fa parte della nostra vita quotidiana e il panico si manifesta anche banalmente ricevendo un messaggio sul cellulare.
La mia esperienza di mediatore e di Aikidoka mi hanno permesso di studiare a fondo la paura e lavorare sulla sua gestione.
Oggi parliamo dei riflessi del panico, fight, flee e freeze e di come si manifestano nelle nostre vite. Di come la paura sia parte integrante delle nostre giornate e ci influenza sotto moltissimi aspetti.
Vi insegnerò cosa sono gli automatismi servili e padronali e come usarli a vostro vantaggio.
E parleremo del Color Code of Mental Awareness, il codice militare che serve per identificare il nostro livello di preparazione e consapevolezza davanti a situazioni impreviste (e basta attraversare la strada per vivere una situazione imprevista)!
Nella seconda parte dell'episodio vi illustrerò 5 esercizi super efficaci per controllare le nostre paure. 
E tanto per condividere tutto, vi racconterò la mia tragica esperienza coi funghi...eh sì, che devo fare...alcune paure mica è detto che abbiano un senso!

Ma lo vedremo nel prossimo episodio.
 
Godetevi questo episodio, per me molto complesso, perchè pieno di riferimenti personali. Anche l'editing è meno accurato del solito ma volevo che le mie reazioni fossero il più naturali possibile.
 
Commentate con la vostra esperienza il post dell'episodio su Instagram e mandatemi un DM con suggerimenti per i prossimi episodi https://www.instagram.com/ritsu_aikido/

E se siete a Roma, vi aspettiamo per imparare a gestire la paura sul tatami! Tutte le info qui: https://kohakuaikidoroma.com/

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Per approfondire:
Zanshintech: la prima arte marziale digitale. Tutte le info qui https://zanshintech.it/
Color code of mental awareness: nell'addestramento militare e nell'insegnamento di alcune arti marziali si fa riferimento al Colour Code of Mental Awareness (Codice di colori dell'Allerta) teorizzato dal colonnello John Cooper (1920-2006): si tratta di un sistema per identificare con un colore ogni stadio dell'attenzione e per imparare a mantenere alto il livello di allerta nella vita di tutti i giorni
Riflessi del panico: fight, flee o freeze si manifestano in situazioni di forte stress emotivo e psicologico

(0:07) What's up cuties, questo è The Ritsu’s vibez Podcast e se state cercando quell'attimo (0:13) di ispirazione che arriva quando meno te lo aspetti, allora siete nel posto giusto. (0:18) In questo spazio parliamo di quello che ci accade ogni giorno attraverso una lente speciale, (0:23) la via marziale dei samurai, che quel genio di Ueshiba Morihei ha trasformato (0:27) nell'arte dell'Aikido. Come? Non sapete di che parlo? Allora rimanete con me.

(0:40) Ha ha, la paura. Ma chi di noi non ha paura? Pensiamo alla nostra vita di tutti i giorni, (0:45) a quante cose rinunciamo perché abbiamo paura, con quante persone non parliamo perché non (0:49) riusciamo a gestirle, quante situazioni diciamo... anche no eh. Perché spesso la paura è semplicemente (0:57) uscire dalla zona di comfort, non è che dobbiamo essere aggrediti di notte per avere paura.

Io ho (1:02) tantissima paura, tantissima, sempre. Sembra una cavolata dirlo, ma ci sono tante tante cose di (1:09) cui ho paura. Paura delle malattie gravi, ho paura che i miei figli si facciano male, ho paura del (1:14) conflitto, paura di viaggiare in certi posti.

Non è che non vivo eh, vivo tranquillamente benissimo (1:20) perché noi diamo bottarelle laterali la nostra vita per evitare le situazioni che ci spaventano. (1:25) Ma se noi sapessimo gestire la nostra paura, se noi sapessimo come si manifesta e come noi (1:30) viaggiamo, su parecchie situazioni agiremo in maniera completamente diversa. Sto parlando (1:35) dei riflessi del panico, perché sono loro i detector della nostra paura.

Come reagiamo di (1:40) fronte ad una situazione? Quale riflesso del panico attuiamo di fronte a una situazione che (1:45) ci spaventa? E come dicevo prima, non serve che sia un'aggressione. Il panico striscia nelle nostre (1:51) vite anche quando non ce ne accorgiamo. Quindi oggi volevo parlarvi di questo.

Come reagiamo a (1:54) qualcosa che ci spaventa? Sia che sia qualcosa di improvviso, qualcosa che appunto ci provoca (2:00) panico, sia che sia quel panico latente che fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Let's go! (2:12) 

E la volete sapere La situazione dove i riflessi del panico si manifestano in maniera più subdola? (2:18) Online! Welcome to the real world! Qua il problema non è che qualcuno tenta di (2:24) rapinarci la notte. No! È mandare un messaggio sui social, interagire con qualcuno che non abbiamo (2:30) mai visto, scrivere sui social e ricevere una fantastica shitstorm, interagire con qualcuno (2:37) che conosciamo solo online e che improvvisamente ci ghosta e noi diciamo... ma che ho fatto? Ma che è (2:42) successo? E' scoprire che i nostri compagni di classe si sono fatti una fantastica chat.

Solo (2:47) noi non ci siamo, è certo, perché siamo noi l'oggetto della chat. Ci prendono tutti allegramente (2:51) per il c***o, amiche, lo sappiamo noi. Vanno in giro anche foto e video di noi in classe che facciamo (2:57) cose per noi normalissime ma a quanto pare gli altri fanno ridere un sacco e quando lo scopriamo (3:01) come reagiamo? Come sapete io insegno in questo fantastico progetto che utilizza le arti marziali (3:07) per proteggersi dal bullismo e dal cyberbullismo, quindi dalle aggressioni digitali.

Insieme ad altri (3:12) meravigliosi insegnanti applichiamo questo metodo che si chiama ZanshinTech. Mandatemi un DM su (3:17) Instagram se volete sapere di più perché ragazzi è qualcosa di straordinario e di necessario e (3:24) poiché il dojo è anche digitale può essere eseguito ovunque, non solo da Roma. Comunque (3:29) dicevo, insegnando nelle scuole a difendersi dal bullismo e dal cyberbullismo ho visto quanto (3:35) siamo impreparati alle aggressioni digitali perché pensiamo, vabbè ma sta dall'altra parte del computer (3:40) che problema c'è? Invece il digitale è reale e come se è reale? I suoi effetti sono nel reale e la (3:47) rete è quindi un posto fantastico per studiare il panico, i riflessi del panico e come noi reagiamo (3:53) di fronte a ciò che ci spaventa.

Quindi quando pensiamo alla paura non pensiamo soltanto a (3:59) qualcosa di estremo, pensiamo che è presente nel nostro quotidiano e quindi riconoscere i riflessi (4:04) del panico dovrebbe essere la base. Cominciamo con una delle prime cose che studiamo nel nostro (4:10) corso da insegnanti di Zanshin Tech. Nell'addestramento militare e nell'insegnamento di (4:14) alcune arti marziali si fa riferimento al color code of mental awareness, cioè il codice di colori (4:19) dell'allerta.

Si tratta di un sistema per identificare con un colore ogni stadio dell'attenzione e per (4:24) imparare a mantenere alto il livello di allerta nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo ragionare (4:29) come se in ogni situazione avessimo nella nostra testa un colore. Se è bianco siamo disconnessi, (4:37) non solo non siamo vigili ma non siamo neanche in grado di reagire a segnali di allarme.

Per esempio (4:44) se io sto parlando al telefono pensando totalmente ai fatti miei attraverso la strada senza guardare (4:48) e non mi accorgo di una macchina che mi viene addosso, quello è un livello bianco nel senso che non sono (4:53) consapevole del rischio perché sono totalmente distratto dall'azione che sto compiendo, non sono (4:57) vigili perché parlo al telefono. Poi c'è il livello consapevole, sia vigili e attenti ci godiamo la (5:02) vita. Livello giallo, viviamo la nostra vita tranquillamente, siamo pronti, preparati, conosciamo (5:08) le tecniche per rimanere focalizzati, il nostro corpo è allenato e conosciamo le regole per gestire (5:15) le situazioni di pericolo.

Il livello giallo è il livello che noi insegniamo nello ZanshinTech, (5:19) cioè quello che ognuno dovrebbe avere sempre. La consapevolezza, la awareness è uno studio di una (5:24) vita. Certo per attraversare la strada basta guardare se arrivano le macchine ma la consapevolezza in (5:28) ogni situazione della nostra vita, consapevolezza di noi stessi, delle nostre emozioni, del nostro (5:33) corpo e delle regole che dobbiamo conoscere per gestirci non è una cosa banale.

Oltre il livello (5:38) giallo c'è il livello focalizzato, cioè ci rendiamo conto che c'è una minaccia e noi cerchiamo di (5:43) capire come gestirla. Se il livello passa al rosso la minaccia è attiva, dobbiamo agire. Dopodiché (5:48) ci sono due livelli grigio e nero.

Grigio è pilota automatico, si agisce senza più (5:55) riflettere, agiamo contro la minaccia senza più ragionare. Livello nero è panico, entrano in gioco (6:02) i riflessi del panico e non siamo più in grado di riflettere su nulla. Ovviamente questi ultimi due (6:06) livelli sono da evitare perché reagire col pilota automatico ci porta nel magico mondo degli (6:11) automatismi e come diceva sempre il mio maestro di Aikido gli automatismi possono essere servili o (6:16) padronali.

L'automatismo padronale è quell'automatismo che ti salva la vita, il cosiddetto (6:22) riflesso istintivo che ci protegge quando ci serve. L'automatismo servile invece è pur sempre un (6:29) riflesso ma è il riflesso che non dovremmo applicare in una determinata situazione e che (6:34) invece molto spesso inconsciamente applichiamo. Se ci troviamo nel grigio, nel pilota automatico (6:39) rischiamo di mettere in campo i riflessi servili e non padronali e quindi di danneggiarci gravemente.

(6:45) Se invece siamo nel nero siamo direttamente nel panico e quindi neanche reagiamo ma appunto (6:49) applichiamo i riflessi del panico. Per farvi un esempio sui automatismi servili o padronali così (6:54) capite esattamente di cosa parlo, sempre portando l'esempio della strada, immaginiamo che stiamo (6:59) attraversando e non vediamo una macchina e la macchina ci viene addosso. Un attimo prima di (7:02) colpirci possiamo vedere due tipi di reazioni.

Ci rannicchiamo su noi stessi e quindi la macchina (7:07) ci prende in pieno, automatismo servile, scattiamo di lato, poi facciamo un salto di lato e schiviamo (7:13) la macchina. Automatismo padronale, ci salviamo la vita. Ma immaginatevi una macchina che vi viene (7:17) addosso all'improvviso.

Tanti di voi pensano che avrebbero l'automatismo padronale. Quando succede (7:23) una cosa del genere ti rannicchi. Credibilmente, stupidissimamente ti viene addosso un autobus, ti rannicchi.

(7:28) Eh ma è questa la reazione che normalmente abbiamo. L'altro automatismo, quello padronale, è più difficile (7:33) da ottenere anche perché di solito è figlio di un allenamento specifico. E allora noi che facciamo (7:37) oggi? Per quello che facciamo è definire riflessi del panico, in modo che ognuno di voi possa (7:42) riconoscere qual è il riflesso del panico che tende a dare maggiore spazio di fronte ad una (7:48) situazione di pericolo.

Dopo che li avremo definiti e capiti, vi dirò quali sono degli esercizi super (7:55) efficaci che vi servono per controllare le vostre reazioni relate al panico. In questo modo, un (8:03) esercizio che vi servirà per controllare la vostra reazione è quello di stare sempre all'alerta gialla, quella consapevole, che poi non è altro che quello che facciamo (8:08) qui con ogni episodio. Parlare di come le arti marziali e l'aikido possono influenzare e spiegare la (8:14) nostra vita quotidiana e anche aiutarci a essere più consapevoli di noi stessi.

Primo riflesso del (8:18) panico. Fight. Combattere.

Si verifica quando qualcuno reagisce aggressivamente a un attacco, (8:24) ma lo fa spinto dalla rabbia e senza ragionare, mostrando ostilità, urlando, diventando violento, (8:29) attaccando l'aggressore o in generale perdendo la compostezza e non pensando più chiaramente. (8:34) Esempi? Crisi di rabbia, violenza fisica, abuso verbale. E li voglio fare online gli esempi oggi.

(8:40) Scriviamo un messaggio sui social. Veniamo attaccati. Una vera e propria shitstorm.

Ce ne (8:45) scrivono di tutti i colori. Abbiamo detto una cavolata in mane. Andiamo in panico.

Ma com'è (8:49) cacchio che tutti quanti improvvisamente mi stanno aggredendo io ho scritto solo una cosa. Che sta (8:54) succedendo qui? Riflesso del panico fight. Comincio a scrivere, a insultare a destra e a (8:59) sinistra tutti dicendo ma come ti permetti? Ma che vuoi? Ma ognuno ha il diritto di esprimersi.

Ma (9:02) chi te conosce? E scrivo di tutto e di più alimentando chiaramente la shitstorm e quindi (9:08) creando un’escalation che danneggerà me e solo me. Riflesso del panico flee, fuga. Cioè quando (9:16) qualcuno reagisce a un attacco scappando, rifiutando completamente quell'attacco e (9:21) cercando disperatamente di scomparire.

Sempre parlando di esempi online. Spegniamo il telefono, (9:28) ci rifiutiamo di riconoscere ciò che sta accadendo e perdiamo la capacità di pensare chiaramente. (9:33) Qui di fronte ad una shitstorm, cacchio mi stanno insultando tutti.

Invece di spiegarmi o di cercare (9:38) una soluzione spengo tutto. Mica siccome ho spento la shitstorm passa? Solo perché io ho (9:43) spento il computer? Non ho fatto sparire i miei interlocutori. Loro esistono ancora.

Quando (9:47) li riaccenderò li ritroverò. Ma non so reagire e reagisco scappando. Solo che il problema grande è che (9:53) non possiamo scappare da noi stessi.

Quindi voglia a scappare. Prima o poi ci dobbiamo fermare. Questo è un (9:58) riflesso pericolosissimo perché in genere quando ci rendiamo conto che non abbiamo più un posto (10:04) dove scappare cominciano i pensieri quelli pericolosi.

Terzo riflesso freeze, congelamento. Appare quando (10:11) qualcuno reagisce ad un attacco congelandosi. Non so cosa fare, non riesco a prendere nessuna (10:15) decisione, divento paralizzato e incapace di reagire.

E' il famoso riflesso di cui parlavo (10:19) prima l'automatismo servile di bloccarmi davanti alla macchina che mi viene addosso. Spesso è (10:23) accompagnato da ansia molto alta e nei casi estremi si perde la capacità di pensare chiaramente. Lo (10:28) stato freeze può durare parecchie ore.

Quindi per esempio per un operatore ZanshinTech ecco perché come (10:33) noi insegna come gestire situazioni di pericolo o di forte ansia dobbiamo essere preparati a (10:39) calmare in maniera forzata il nostro interlocutore ad attendere il tempo necessario perché ricopri (10:44) la compostezza. E voi che ne pensate? Qual è il riflesso del panico in cui vi riconoscete di più? (10:50) Vi è mai capitato di sperimentarlo? Fatemelo sapere commentando il post di questo episodio (10:56) su Instagram e se vi va condividete la vostra esperienza. Una volta capito cosa sono i riflessi (11:02) del panico e quale potrebbe essere il riflesso del panico a cui noi siamo più sensibili entriamo (11:07) nella seconda parte della puntata e cioè cosa possiamo fare? Io ho sofferto di attacchi di (11:12) panico per anni a seguito di una perdita significativa nella mia vita.

Anche ora non (11:16) posso dire che siano completamente scomparsi ma il passare del tempo da un lato e la pratica (11:21) dell'Aikido dall'altro hanno ridotto significativamente le mie reazioni. Una cosa che chi non (11:27) ha mai sperimentato il panico non sa è che quando accade si ha letteralmente la sensazione di morire (11:33) ed è quindi estremamente difficile calmarsi. Inoltre bisogna avere la chiarezza di sapere che (11:39) potrebbe volerci molto tempo per riprendere la nostra compostezza, quello che vi dicevo prima sul (11:44) riflesso freeze, e che alcuni esercizi possono sicuramente aiutarci ma dobbiamo praticarli (11:49) molto.

Nulla succede dando solo un paio di tentativi. Mio padre, per esempio, soffre di (11:53) sinusite cronica e a volte ha delle apnee notturne che gli causano grossi attacchi d'ansia. Mi ha (12:00) chiesto di insegnargli alcuni esercizi di meditazione ma dopo 5 minuti mi fa eh però non (12:03) funzionano e io non lo dico.

Grazie a... nel senso... sono matti quelli che gli vanno per tutta la (12:09) vita no? E' ovvio che in 5 minuti non impari a fare niente no? Bisogna spendersi un po' per (12:15) imparare a conoscere e controllare noi stessi. Ma a livello pratico che cosa possiamo fare? 

Gli esercizi da fare sono 5, sono tutti estremamente efficaci e vi aiuteranno a controllare la paura e il panico in qualunque circostanza. Se volete conoscerli e scoprire le modalità con cui potete applicarli, rimanete sintonizzati, ne parleremo nel prossimo episodio e vi darò tutti i dettagli. 
Vi consiglio proprio di non perderlo anche perchè vi racconterò la mia tragica esperienza personale con la mia paura numero 1, i funghi...sì, esistono anche paure senza senso!

Grazie per essere stati con me e al prossimo episodio!